Teatro eterno
Nel cuore di Verona, sorge un colosso di pietra calcarea rosa, costruito nella prima metà del I secolo d.C., quando l’impero romano era al massimo del suo splendore. E’ l’Arena, uno degli anfiteatri meglio conservati del mondo. Più antica del Colosseo, poteva contenere fino a 30.000 spettatori, qui si svolgevano i ludi gladiatori, le cacce con le belve, e gli spettacoli pubblici che intrattenevano la popolazione. Dopo la caduta dell’impero romano, l’Arena visse secoli di trasformazioni: fu usata come cava di pietra, teatro di tornei medievali, corride e feste civili. Poi, nel 1117, un terremoto distrusse gran parte dell’anello superiore; fu allora che il pezzo ancora in piedi divenne l’Ala solitaria che conosciamo.
Ma l’Arena non è solo storia antica, è anche leggenda popolare, tramandata oralmente per secoli. Una delle più affascinanti riguarda proprio l’incompiutezza dell’anello esterno, noto come “l’Ala”. La leggenda narra che un prigioniero, per salvarsi dalla condanna a morte, promise ai regnanti di costruire un’arena grandiosa in una sola notte. Fece un patto con il diavolo, che mandò i suoi demoni a edificare l’opera con una velocità infernale.
Le mura salivano a vista d’occhio, ma all’alba, il prigioniero si pentì, pregò con forza, e il canto del gallo interruppe il lavoro delle creature infernali, permettendo all’anima contrita del prigioniero di ricevere la grazia. I demoni spariscono, e l’Arena rimane incompiuta, da lì nasce il suo aspetto asimmetrico ancora visibile oggi. La svolta moderna arriva nel 1913, con una visione audace : celebrare il centenario di Giuseppe Verdi, mettendo in scena “Aida”, in Arena. Un’idea ambiziosa, realizzata grazie al tenore veronese Giovanni Zenatello e dell’impresario Ottone Rovato.
Quella serata segnò la nascita del Festival lirico estivo, che da allora ha portato sull’antica sabbia centinaia di rappresentazioni, tra cui “Maria Callas”, nel suo debutto, nel 1947. Oggi l’Arena è gestita dalla Fondazione Arena di Verona, nata nel 1998, per valorizzare e proteggere questo territorio unico. Ogni estate attira spettatori da tutto il mondo, e genera un indotto culturale, turistico ed economico enorme per la città. Il palcoscenico ospita non solo l’opera, ma anche concerti, balletti e grandi eventi.
E così, tra realtà e rappresentazioni, l’Arena di Verona continua a vivere, non solo come monumento, ma come corpo vivo che, ogni sera, da duemila anni, si anima davanti agli occhi del mondo. E se arrivi dal lago di Garda, nessun problema!: c’è il servizio serale di “Opera Bus”, che ti porta direttamente in Arena, e ti riaccompagna a fine spettacolo. Pratico, comodo e pensato per chi vuole godersi la magia senza troppi stress.