Un viaggio per ritrovare se stessi
Il turismo delle radici, noto anche come turismo di ritorno, è molto più di una nuova tendenza: è un movimento profondo, carico di emozioni e identità. Milioni di persone nel mondo, discendenti di emigrati italiani, scelgono ogni anno di tornare nei luoghi da cui partirono i loro nonni o bisnonni, spinti dal desiderio di riscoprire le proprie origini.
Non è un turismo come gli altri. Chi viaggia sulle orme dei propri avi non cerca semplicemente monumenti o città d’arte: cerca le tracce della propria storia. Vuole camminare dove camminavano i suoi antenati, ascoltare il dialetto locale, sfogliare i registri parrocchiali, riconoscere nei volti della comunità qualcosa di familiare. È un turismo lento, profondo, emozionale, che non si dimentica.
Secondo i dati del Ministero degli Affari Esteri, nel mondo ci sono oltre 80 milioni di persone con origini italiane, e circa 6 milioni sono cittadini italiani residenti all’estero. Solo nel 2022, ben 10 milioni di turisti delle radici hanno visitato l’Italia, e oltre il 60% di loro ha ripetuto l’esperienza più volte. Un segnale chiaro: ritrovare le radici non è una moda, ma un bisogno umano.
Tra le regioni italiane che hanno avuto un ruolo centrale nelle grandi migrazioni tra Ottocento e Novecento, il Veneto spicca per intensità e diffusione: milioni di veneti partirono verso il Sud America, la Germania, l’Australia e gli Stati Uniti. Oggi, questa stessa terra è diventata uno dei luoghi più ricercati dai discendenti di chi partì con una valigia piena di speranza.
Un esempio toccante è Malcesine, sul Lago di Garda. Questo borgo incantevole, con il suo Castello Scaligero, i vicoli medioevali, le chiese silenziose e l’autenticità della sua gente, è spesso scelto da famiglie di origine veneta per un ritorno intimo e simbolico alle proprie radici. Qui ogni dettaglio racconta: una pietra, un profumo, un nome sul campanile.
Chi arriva a Malcesine può:
- consultare gli archivi parrocchiali o comunali per ricostruire il proprio albero genealogico;
- partecipare a eventi locali come la Regata delle Bisse o la festa di San Michele, dove la tradizione è ancora viva;
- assaporare i sapori autentici del territorio, come l’olio extravergine d’oliva DOP e il pesce di lago.
Che si tratti di un ritorno simbolico o del primo contatto con la terra degli antenati, il turismo delle radici è un viaggio dentro di sé, un modo autentico per riconnettersi con la propria storia e conoscere l’Italia da una prospettiva intima e sincera.
📌 Malcesine e il Veneto sono oggi luoghi privilegiati di questa riscoperta, dove il passato nutre il presente e costruisce un legame che dura per sempre.
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