Unica nel suo genere, perla storica sospesa sull’acqua, nel 1987 Venezia e la sua Laguna sono state inserite nel Patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO.
Comunemente pensata come un’unica isola, pochi sanno che nel pratico è l’insieme di 118 isole, connesse fra di loro grazie a 435 ponti. Il fascino della realtà veneziana viene esaltato dalla particolare architettura in stile gotico-veneziano, coniato proprio in loco tra il XIV e il XV secolo. In ogni suo arco a sesto acuto, si racconta la realtà multiculturale che è sempre stata questa città in tutti i suoi secoli: influenzata dal gotico, sempre più comune in tutta Europa in quel periodo e, al contempo, da tratti bizantini-moreschi grazie agli interscambi con il mondo medio-orientale. Queste caratteristiche uniche, donano una grazia e leggerezza agli edifici e con la fantasia ci si può immaginare in maschera a festeggiare il Carnevale in tempi lontani da quelli odierni.
Al mondo d’oggi Venezia mantiene il suo fascino, ed è una meta molto popolare per gli amanti di turismo da tutto il mondo: secondo studi recenti (ISTAT 2022), più di 10 milioni di persone all’anno, ed è in vetta alla classifica delle città più visitate d’Italia, seconda dopo Roma.
I punti d’interesse più visitati sono i simboli più iconici della città: il Ponte di Rialto, Piazza San Marco con la sua Basilica e Palazzo Ducale. Meritano una visita, tuttavia Venezia non è solo questo: è quotidianità nella vita dei pendolari, lavoratori e studenti di tutte le età, che la salutano all’alba e la lasciano al tramonto. Per respirare la Venezia di tutti i giorni, bisogna addentrarsi nelle zone tendenzialmente più dimenticate, ma che trasudano storia e autenticità.
Il Ghetto ebraico è proprio una di queste, con le case tra le più alte in tutta l’isola: essendo una zona ristretta e confinata, con l’espandersi delle famiglie, gli edifici potevano solamente crescere in altezza. Passeggiare in questa zona è prendere mano con quella che è la Venezia dei veneziani, tra i bimbi che si rincorrono andando a scuola e qualche cicchetto al volo.
Sempre nei paraggi del Ghetto, vi è un’altra delle zone più vissute dai locals – la Fondamenta della Misericordia. Oltre all’infinità di scelta tra quale cicchetti prendere con un bell’aperitivo, proseguendo si arriva all’Ospedale di San Giovanni e Paolo, e tutto questo tragitto ha un’atmosfera a sé stante. Impagabile poi, la sorpresa della facciata dell’Ospedale, nato come Scuola Grande di San Marco e in epoca Napoleonica adibito a ospedale militare, e da duecento anni a questa parte è rimasto l’ospedale civile della città. Anche andare a fare un ordinario prelievo del sangue diventa un viaggio in epoche rinascimentali.